lunedì 29 giugno 2009

la "prima volta"

"Oh santi numi!" Esclamo' la vecchia zia Peppa :" Ma dico io , dico io! Ma come ti sei conciata?Ma ti sembra questo il modo di uscir vestita, a zia tua? Glielo dico io a mamma,vedrai! Ehh se glielo dico!"
Francesca esce lo stesso di casa e se ne va senza salutare. Lo faceva spesso. Ormai aveva sedici anni ,lei!
Fuori fa davvero freddo e una brezza gelata fa sentire ben lontano ancora il profumo della primavera.
Sale sul suo motorino,mette in moto e parte ovviamente senza mettere il casco.Arriva al Liceo Parini e sgomma davanti ad un gruppo di ragazze.Come al solito da maschiaccio.
"Ah,che bello anche oggi sego la scuola e vado al parco. Ciao ragazze! Voi che fate?" Dice la ragazza alle sue amiche che l'aspettavano fuori dall'ingresso del liceo con lo zainetto in spalla.
"Noi? Entriamo,oggi ci sono le interrogazioni di italiano e dobbiamo rimediare i votacci presi al primo quadrimestre. Mi dispiace Francy,stavolta non ti seguiamo! E salutacelo tu ,se lo incontri,il tuo ammiratore segreto ! " Rispondono ridacchiando.Francesca fa loro una pernacchia e se ne va.
"Accidenti a loro! Sono tutti uguali gli amici,quando ti servono inventano delle scuse e non ci sono mai!"Pensava mentre a tutto gas si dirigeva verso il parco.
Arriva alle otto e trenta,come stabilito.Parcheggia il motorino,lo lega con la catena ad un palo e si dirige verso il luogo dell'appuntamento.
Passano circa quaranta minuti ma niente. Francesca comincia a perdere la pazienza. Dopotutto quello era il giorno che aspettava da una settimana,era gia' stato tutto deciso: il luogo,l'ora,il punto preciso...ma niente,niente di niente.
Lui non si presento'. Lei ci rimase malissimo.Decise di non aspettarlo piu' e cosi' si incammino' dentro il parco un po' pensierosa."Ma insomma perche' non e' venuto? Sono giorni che mi lascia i post it sul motorino,sotto il banco di scuola,dentro il mio diario...<> e poi? Io vengo e non ci sei?" Disse borbottando e continuando a camminare per il sentiero. Ad un certo punto si ferma.Una grossa tavola sbarra il passaggio. Davanti un portone enorme semi aperto e una musica che si sente lontana. Troppo curiosa per cambiare strada. Francesca decide di oltrepassare la sbarra,si gira intorno un paio di volte assicurandosi che non ci sia nessuno,fa un balzo e si trova subito dall'altra parte della barriera. Si avvicina piano alla porta la apre ed entra ,chiudendola . Lascia la maniglia e si ferma all'improvviso senza fiato. Era tutto buio e la musica continuava a sentirsi sempre in lontananza."Ok" disse"Ormai sono qui quindi metto da parte la paura e cerco di capire che cosa succede,tanto ho ancora tempo!" E comincia a vagare seguendo istintivamente quella musica.Cammina per un po' senza vedere nulla ma la strada sembra liscia e senza ostacoli,il suo passo si fa sempre piu' deciso e sicuro. BAAAAAM. Un colpo secco alla schiena.Francesca cade per terra e sviene.
Suona la campanella,e anche oggi e' finita la giornata scolastica. Una mercedes nera si ferma davanti all'ingresso.Escono tutti ma l'auto e' ancora li'. Esce un uomo con la sigaretta in mano,parla al telefonino e sembra molto arrabbiato:"Buongiorno signor Bianchi!" dice una ragazza sghignazzando con le amiche." Francy oggi non e' venuta a scuola,noi non l'abbiamo vista,e' inutile che aspetta."
L'uomo abbassa il telefonino e lo sguardo e risale in macchina scuotendo il viso. Francesca e' figlia di genitori separati. Suo padre sente la sua mancanza e spesso va all'uscita della scuola per poterla vedere prima che torni a casa,ma quella volta,l'ennesima volta lei non c'era. Lui non parve preoccuparsene piu' di tanto dopotutto non l'aveva mai fatto;mise in moto e riparti'.
"Dove sono?" disse la ragazzina"Oh come mi gira la testa e che male,qui dietro,nella schiena!" "E ci credo,che diavolo ti sei messa in testa di fare ,brutta imbecille? Cosa credi di trovare ,il distributore di caramelle qua dentro?" Una sagoma scura si avvicina verso di lei con un bicchiere pieno di uno strano intruglio verde:"Via bevi questo che ti passa tutto" "Non le voglio queste schifezze.Dove sono,lei chi e'?" "Le domande le faccio io,tu chi sei,ripeto,che diavolo ci fai qui?".Francesca si sfrega gli occhi e comincia ad avvicinarsi all'energumeno con piu' sicurezza.E' un barbone ma sembra molto giovane non ostante sia sporco. La luce della torcia elettrica e' troppo bassa ma si vede bene,eh si' e' proprio un ragazzo." Senti,ero curiosa,volevo solo vedere che cosa ci fosse al di la' della porta pero' adesso,per favore aiutami ad uscire di qui.Non so quanto tempo e' passato a casa potrebbero preoccuparsi per me." Dice lei.
"No!" risponde il barbone e se ne va lasciandola sola e sparendo nel buio. Comincia a piangere la ragazza e pensa a quanto vorrebbe essere gia' a casa,all'errore che ha fatto bigiando scuola un'altra volta ,a quanto sia stata stupida a credere che quell'ammiratore sarebbe venuto per lei, e che le manca il papa'.Tanto.
Dopo un'ora il barbone torna ma sembra ubriaco. Poggia la torcia accesa su una cassa e si avvicina alla ragazza che nel frattempo si era addormentata piangendo. Comincia a tirarla per un braccio,le tira i capelli,ride e canta a squarciagola stonando.
Lei si sveglia di soprassalto e capisce che la situazione non si mette bene. Lui la tiene stretta e comincia a schiaffeggiarla poi le salta addosso e le strappa di dosso la maglia. "Oddio,noooo! Lasciami stare!" urla lei spaventatissima.
Il barbone non e' piu' in se',la vuole quella ragazza e' sua e basta.Si avvicina per baciarla,ci riesce tenendola ferma e stretta fra le sue mani e le sue gambe;lui le e' sopra ormai. Lei e' veramente terrorizzata urla e piange,non vuole le accada questo,non ha fatto niente per meritarlo. Si sente sfiorare il collo,i giovani seni innocenti ,la pancia e ....BAAAAAAM BAAAAMMM Rumori improvvisi,fari accesi e sirene.Degli uomini si avventano sul barbone e liberano la ragazza. E' salva e con lei anche la sua innocenza.
Alcuni legano e portano fuori l'uomo,altri accompagnano la ragazza dopo averle messo su una giacca per coprirla. Fuori la polizia. E quella mercedes nera. "Papa',papa' " corre Francesca verso suo padre." Su su,figlia mia,ci sono qua io adesso. Tutto si sistemera'. Quando sono andato a salutarti questa mattina a scuola ,le tue compagne mi hanno detto che non c'eri,ho fatto per andarmene ma poi mi sono insospettito e sono tornato indietro chiedendo loro di dirmi la verita'. Lo sapevo che ti saresti cacciata in un guaio prima o poi. Promettimi che userai un po' piu' la testa!" " Si ,si papa' te lo prometto,voglio tornare a casa adesso". I due si abbracciavano stretti stretti mentre parlavano....era la "prima volta".

2 commenti:

  1. Bel racconto, complimenti! Mi sono sentita triste ed angosciata mentre lo leggevo ...
    Meno male c'è il lieto fine :)
    Ciao!
    Lara

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  2. una storia estemporanea che racchiude in poche parole ricordi di adolescenza,paure,ma anche un tema di attualita' che riprendero' nei miei scritti:i figli di genitori separati,l'affetto mancato,l'incoscienza giovanile,l'illusione di un amore immaginario....ce ne sarebbe da scrivere!

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