domenica 5 luglio 2009

l'ultimo passo


l'uomo va
chino e ormai stanco
verso la lapide della sua vita
che ancora non è finita
ma volge ormai
all'eterno sonno.
Ei lo apprende
di umili lacrime
il suo volto
si empie
ma sereno si appresta
alla fin delle sue poche gesta.
Tristi i figli
e tristi i nipoti
piangono impotenti
ad una fine nefasta.
Niente sfugge
niente resta
ma il ricordo sentito
di un amore donato
dalle membra prostrate.
Dunque arriva
giunta è la sua ora
ma fiducioso il silenzio.
Si siede e si accascia
chiude gli occhi
e sorride
e rinasce nell'eternità.

3 commenti:

  1. Qui siamo un po giu vero?
    Nell'attesa dell'eternità che dici se ci godiamo il presente cosi come viene?
    Tanto, da questa vita sta certa, che nessuno si salva
    Ti abbraccio

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  2. E' vero,cara Rosy,sono in un periodo nostalgico..ed e' cosi' che ho scritto di getto questa poesia ricordando mio nonno scomparso anni fa. Pensavo a lui,a quando,da piccola, mi faceva fare l'aeroplano facendomi volteggiare tra le sue braccia e alla sua forza d'animo e alla sua immancabile voglia di vivere e non arrendersi mai...

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  3. Ogni tanto arrivano questi periodi ... un po' amari e nostalgici.
    L'importante è vivere finchè ci siamo...
    Ciao Stefhy, buon lunedì!
    Lara

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